La tecnologia al servizio del benessere della persona. Come? Con lo sport. Così al Politecnico di Milano la ricerca si sta focalizzando sull’uso dei cosiddetti wearable, dispositivi connessi da indossare. «L’incontra tra i due mondi — spiega il professore Giuseppe Andreoni a Italia Digitale — è già nel nostro corpo. Il neurone è una macchina perfetta biologica, che propaga informazioni con impulsi elettrici».
L’era dei wearable
Dopo l’avvento dei pc e degli smartphone, ci troviamo nell’era dei wearable. Iniziata nel 2015, si prevede durerà per un decennio. In principio c’erano sensori attaccati alle varie parti del corpo per rilevare i vari parametri durante l’attività fisica. Oggi si sono trasformarti in veri e propri oggetti: orologi, bracciali, persino magliette e attrezzi. Connessi e smart. «Così il monitoraggio non è invasivo, l’atleta neanche se ne accorge. Si evita l’effetto Grande Fratello» spiega Andreoni. Il prossimo passo: la realtà aumentata e la realtà virtuale. Dove lo sport viene praticato direttamente in un mondo 2.0.