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Aveva 81 anni

Scomparso Carlo Buongiorno
Era il «maestro» dei razzi

Insieme al professor Luigi Broglio è stato uno dei personaggi chiave della storia spaziale italiana

Aveva 81 anni

Scomparso Carlo Buongiorno
Era il «maestro» dei razzi

Insieme al professor Luigi Broglio è stato uno dei personaggi chiave della storia spaziale italiana

Carlo BongiornoCarlo Bongiorno
MILANO - Era il grande specialista dei razzi Carlo Buongiorno, spentosi nella notte tra sabato e domenica a Roma, dove abitava. Aveva 81 anni e assieme al professor Luigi Broglio era stato uno dei personaggi chiave della storia spaziale italiana. Con Broglio aveva curato la nascita e la costruzione della base spaziale italiana nelle acque dell’oceano Indiano davanti alle coste del Kenya e con Broglio era stato l’artefice del lancio del primo satellite italiano San Marco-1 nel dicembre 1964 che portava il nostro Paese al rango di terza nazione con un satellite in orbita dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti.

GRUPPO - Assieme, nel gruppo dell’Università di Roma La Sapienza c’erano altri cervelli eccellenti che condividevano l’impresa come Ugo Ponzi, Carlo Arduini e Giorgio Ravelli. Proprio Carlo Buongiorno aveva azzardato l’idea di un poligono mobile, condivisa e materializzata da Broglio. E nelle sue aspirazioni c’era la costruzione di un vettore spaziale italiano nel quale avrebbe riversato le sue passioni e la sua conoscenza nella propulsione a razzo. Aveva condotto sperimentazioni in Sardegna negli anni Sessanta, ma poi la storia andò in un’altra direzione. Ma se fra poco volerà il nuovo vettore Vega dell’agenzia spaziale europea Esa lo si deve anche al suo impegno perché è in buona parte italiano. Quando nasceva l’Agenzia spaziale italiana nel 1988 Buongiorno ne diventava il primo direttore generale accanto al presidente Luciano Guerriero. E insieme materializzavano un programma di grande respiro di cui si raccolgono ancora oggi i benefici.

IMPEGNO - Buongiorno dopo la laurea in ingegneria all’Università La Sapienza aveva consolidato la preparazione al Politecnico di Brooklyn a New York ma poi tornò diventando appunto un uomo chiave del gruppo di Broglio. Ma sempre attivo anche come docente di riferimento per le attività spaziali nell’università romana dove si era formato. E questo fino agli ultimi giorni. Buongiorno aveva la passione del cosmo e un’intelligenza vivace che il colloquio manifestava immediatamente, ricco com’era di accenni frutto di una cultura ben al di là del cosmo. Per questo era sempre una meravigliosa avventura condividere le vicende di cui era protagonista. Il suo entusiasmo ha contagiato molti e questa è l’eredità preziosa che ci lascia. E lo si può ritrovare nel libro intervista che aveva da poco pubblicato con Enrico Ferrone (LoGisma Editore) dal titolo signficativo: Lo spazio di una vita.

Giovanni Caprara28 novembre 2011 | 14:35© RIPRODUZIONE RISERVATA

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