Milano, 28 marzo 2017 - 22:42

Amichevoli, Olanda-Italia 1-2: in gol Eder e Bonucci, piacciono i baby
La partita in sette punti

Orange in vantaggio per una sfortunata autorete di Romagnoli, poi i veterani raddrizzano il risultato e i tanti debuttanti non sfigurano

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La seconda vittoria consecutiva dell’Italia di Ventura, la prima contro una grande d’Europa per quanto in crisi, vale per il morale e per il ranking, ma soprattutto per il messaggio che porta. Gigio Donnarumma, diciotto anni e un mese, alla prima da titolare, consuma l’emozione del debutto dentro il monumento dell’Amsterdam Arena nel primo tempo e alla fine, contro l’ex interista Sneijder, appena entrato, salva due volte il risultato nel giro di centoventi secondi. Nasce un’Italia verde che ci permette di guardare lontano. I debuttanti assoluti sono cinque, Gagliardini e Spinazzola, Petagna e D’Ambrosio, sino a Verdi che entra nel recupero. E non tutti, sia chiaro, incidono. Ma è il segno del rinnovamento azzurro. La sofferenza finale testimonia, invece, l’attaccamento con cui la nostra Nazionale vuole crescere e diventare importante.

Fanno la loro bella figura anche gli over trenta: Eder ha il merito enorme di rimettere in piedi la baracca meno di un minuto dopo l’autorete di Romagnoli. Il sorpasso, già nel primo tempo, arriva per merito di un altro trentenne, Bonucci, che sfrutta l’assist di Parolo realizzando il suo quinto gol azzurro.

Olanda-Italia 1-2, le pagelle azzurre: Verratti ha personalità, Donnarumma è decisivo
Donnarumma: 7

Per l’Olanda è un momento amaro. Senza allenatore e senza gioco, con una difesa inguardabile e soltanto l’orgoglio a tenerla in piedi (per modo di dire). Van Gaal in tribuna prende appunti: forse abbandonerà l’idea del ritiro per dare una mano agli arancioni spremuti. Colpisce la compostezza del tifo dell’Amsterdam Arena, che applaude i suoi beniamini sbiaditi. Chissà cosa faremmo noi se l’Italia fosse sul punto di non qualificarsi per il Mondiale.

Gli azzurri hanno il pregio di non demoralizzarsi dopo l’autorete di Romagnoli, che tradisce Donnarumma deviando dentro la porta un pallone perfido messo al centro da Promes e deviato già da Bonucci. Il gioco non è scintillante, la manovra spesso è compassata e l’infortunio di De Rossi (una ginocchiata di Promes), che anticipa l’esordio di Gagliardini, complica i piani di Ventura. Parolo nell’occasione del gol dell’Olanda non segue Klaassen, Romagnoli nel momento dell’autorete non sembra troppo concentrato e Verratti si fa apprezzare più come centrocampista difensivo che da trequartista dietro Immobile e Eder. Però nel complesso ci siamo. L’Italia occupa bene il campo, rispetta le consegne dell’allenatore, gioca a viso aperto e non si accontenta. Soprattutto dà l’impressione di non pensare affatto al campionato e alle partite che verranno. Tutti si danno da fare. Zappacosta spinge anche se non incide, Immobile si muove moltissimo sul fronte offensivo e Eder dimostra di non essere nel gruppo per caso.

Olanda-Italia, la partita in sette punti La Giovine Italia va (e Verratti è il suo condottiero)
La meglio Gioventù

Nel secondo tempo gli azzurri sono più attendisti e meno coraggiosi. Belotti è la mossa giusta per riequilibrare il match e allentare la pressione olandese. Il Gallo alza il baricentro e fa paura alla difesa Oranje. Verratti, come contro l’Albania, cresce alla distanza. Spinazzola, uno dei tanti deb, va vicino al 3-1. Poi tocca a Donnarumma. Il suo finale è portentoso. Un gigante. In tutti i sensi.

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