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Huawei per lo sviluppo della Sardegna

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Huawei per lo sviluppo della Sardegna

(Bloomberg)
(Bloomberg)

Un laboratorio per progetti di ricerca su città più intelligenti e sicure. A sviluppare le tecnologie basate sulle smart city il laboratorio di Huawei, il Joint innovatio center inaugurato lunedì pomeriggio a Pula, a 30 chilometri da Cagliari. L’iniziativa, la sede è al parco tecnologico del Crs4, prevede un investimento di 20 milioni di euro cui si aggiungeranno 2,6 milioni di euro della Regione e impiega una quarantina di programmatori. Un progetto importante, come rimarcano i promotori, «in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell'Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna Smart Specialization Strategy(S3)». Il primo centro in Italia e nel mondo, come è stato specificato nel corso dell’inaugurazione cui hanno partecipato il vice presidente della Regione Raffaele Paci, il presidente del Crs4 Luigi Filippini e il Country director Italia di Huawei, Alessandro Cozzi. Uno degli utilizzi sarà quello che comprende le attività anti-terrorismo, la gestione di incidenti e disastri, catastrofi naturali e l’assistenza sanitaria pubblica. C’è già un risvolto pratico: i vigili del fuoco hanno già siglato un accordo con il Crs4 e possono essere in grado di gestire operare anche in caso saltassero le telecomunicazioni esistenti.
«L’arrivo in Sardegna di Huawei, che accogliamo con grande soddisfazione e che da oggi diventa pienamente operativo con un laboratorio che è l’unico del genere in Italia – fa sapere il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, rientra pienamente nelle strategie della Giunta per l’attrazione di investitori internazionali soprattutto nel settore dell’alta tecnologia e della ricerca». Per il governatore della Sardegna «la cooperazione e lo sviluppo di progetti congiunti di ricerca nell’ICT, con particolare riferimento al campo delle Smart Safe City, favorirà il nostro obiettivo di fare della Sardegna un luogo dove sperimentare gli impatti che le nuove tecnologie, prima di tutto il digitale, avranno nei prossimi 10-15 anni sulla produzione e sulla vita di tutti noi. Ora ci attendiamo ricadute positive su molti fronti». L’accordo concretizzato in Sardegna era stato perfezionato a maggio scorso durante la missione in Cina guidata dal vicepresidente Paci, che aveva visitato i laboratori Huawei di Shenzhen e Shanghai incontrando i vertici della multinazionale. L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un'infrastruttura sperimentale in cui «verranno sviluppate nuove tecnologie per la connettività diffusa a scala metropolitana, funzionale allo sviluppo di modelli matematici volti a risolvere problematiche legate alle Smart e Safe City, la sperimentazione di sensoristica diffusa per l'acquisizione di grandi moli di dati che saranno gestiti attraverso lo sviluppo di architetture per OpenData e BigData, la sperimentazione di sistemi per la sicurezza e lo studio dei sistemi e-LTE di nuova generazione» .

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