L’enogastronomia traina il turismo in Sardegna. L’olio al top, al Premio Montiferru celebrati i migliori prodotti

L’enogastronomia è uno degli ambiti di maggiore attrattiva per i turisti. Se per gli europei la decisione di visitare l’Italia è motivata in primis dal vivere gli spazi aperti e poi nel godere di prodotti e cibi locali, per i viaggiatori extra-europei solo le esperienze culturali battono vino, formaggi e olio. E’ uno dei temi emersi al Premio Montiferru, che oggi a Oristano ha premiato i migliori oli. L’importanza che i prodotti dell’enogastronomia hanno anche nella scelta delle mete turistiche è stata al centro dell’intervento di Roberta Garibaldi, dell’associazione italiana Turismo enogastronomico, che ha illustrato il Primo rapporto nazionale sul turismo dell’olio. “I turisti cercano i prodotti di qualità e questo rappresenta una grandissima occasione per il nostro Paese ricco di prodotti, come appunto l’olio, e di ricette”, ha detto.

(Intervista video di Manuel Scordo)

Nel corso del premio, organizzato dal Comitato Montiferru presieduto dalla Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, sono stati premiati dodici oli nelle categorie Dop/Igp, biologico, monocultivar, pluricultivar, due premi speciali (categoria unica internazionale) 34 menzioni, dodici Gran menzioni. A chiudere i lavori della giornata è stato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gian Franco Satta. Sono state 50 le aziende, da tutta Italia, a partecipare, con 84 oli esaminati dal Comitato guidato a Pietro Paolo Arca. Nove aziende sarde sono state selezionate quest’anno per il Premio ‘Ercole Olivario’, concorso nazionale nato nel 1993, organizzato da Unioncamerecon la Camera di Commercio dell’Umbria.

In particolare sono stati premiati per la sezione monocultuvar al primo posto Mimì Coratina dell’azienda agricola Donato Conserva, Puglia, al secondo il Miciolo Frantoio I Greppi di Silli della società agricola Micciolo I Greppi si Silli Toscana, terzo classificato Mimì Coratina Denocciolato sempre dell’azienda agricola di Donato Conserva. Per il settore Dop/Igp premiati Bio Dop Sardegna della società agricola Antonello Fois, Alghero, secondo l’olio Tenuta Torre di Mossa dell’azienda agricola De Carlo, Puglia. Terzo S’Ard Dop Semidana dell’impresa di Franco Ledda, Oristano. Per la categoria bio sul gradino più alto del podio Il Biologico della società agricola di Antonello Fois di Alghero, secondo Gran Pregio Bio Coratina di Caputo Maria, Puglia, terzo Legno d’Olivo della Fattoria Altomena, Toscana. Infine per la sezione Pluricultivar premiati S’Ard Pluricultivar dell’impresa Franco Ledda, Oristano, secondo Riserva Frantoio di Croci della società agricola Campioni, Toscana. Terzo l’olio Tradizionale della Fattoria Altomena, Toscana.

“Questa iniziativa, che quest’anno coincide con il trentesimo anniversario delle Città dell’olio e del Premio Ercole Olivario della Camera di commercio dell’Umbria – ha detto il segretario generale della Cciaa di Cagliari -Oristano, Cristiano Erriu – ci ha dato modo di constatare la maturità di un settore, quello dell’olivicoltura sarda, che ormai è arrivato a livelli altissimi di eccellenza. Gli oli sardi vincono premi nazionali e internazionali e, soprattutto, il livello delle aziende, dal punto di vista organizzativo, ha portato all’integrazione con i servizi ambientali e con l’offerta turistica, valorizzando il territorio con una fortissima caratterizzazione identitaria locale”.

“Oggi celebriamo i 30 anni del Premio Montiferru, i 30 anni delle Città dell’Olio e il “trentennale” di Ercole Olivario. Questa coincidenza – ha detto il presidente Michele Sonnessa – non è causale, affonda le proprie radici nell’ingresso del Comune di Seneghe tra i soci fondatori della nostra Rete. Da allora ad oggi abbiamo raccolto molte sfide e raggiunto risultati importanti lavorando fianco a fianco, gettando le basi per una nuova visione dell’olio EVO, promuovendo i valori della civiltà olivicola – che sono valori ambientali, salutistici, sociali, storici – in una prospettiva di sviluppo del comparto per una maggiore consapevolezza dei consumatori e dei cittadini delle nostre comunità. Lo abbiamo fatto con grande convinzione, lavorando sull’educazione dei bambini, impegnandoci nel contrasto all’abbandono olivicolo e nella tutela del paesaggio, investendo sull’oleoturismo ma soprattutto costruendo Comunità dell’Olio intorno a mestieri e saperi legati a questa coltura millenaria che rischiano di scomparire e che hanno un valore identitario forte che va ben oltre quello economico. Un valore che abbiamo il dovere di difendere e di raccontare”.

Nove aziende sarde sono state selezionate per l’edizione 2024 del premio nazionale giunto alla sua 32esima edizione, mentre sono quindici quelle entrate’ nell’Albo d’oro della manifestazione di Unioncamere e Camera di Commercio dell’Umbria, per la ripetuta partecipazione alle selezioni e per i riconoscimenti ottenuti. A premiarle, oggi, è stato il presidente dell’ente camerale Federico Sisti. Sono: Accademia Olearia S.r.l.-Sardegna ( Alghero); Azienda Agricola Francesco Atzori (Cabras); Olivicoltori Oliena Soc. Coop. agr.-Oliena; Societa’ cooperativa agricola Olivicoltori Valle del Cedrino Orosei – ; Azienda Agricola Giacomo Nieddu-Sardegna-(Bolotana); C.O.PAR. Soc. Coop. Agricola-Sardegna-Dolianova; Delogu Baingio Antonio e Delogu Leonardo (Ittiri) ; Oleificio sociale di Seneghe S.C.A.-Seneghe; Fattorie Enrico Loddo di Manuela Loddo-Dolianova (SU) ; Masoni Becciu-Villacidro – Sud Sardegna; Oleificio Paolo Demuru-Sardegna-Ilbono ; Azienda Agricola Moretti Laura-Sardegna-Ittiri ; Oleificio Secchi – Alghero; Frantoio Artigiano Sandro Chisu- Orosei; Società agricola Fratelli Pinna-Sardegna-Sassari.

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